• Attività progettuali


Il nostro Centro basandosi su un approccio transdisciplinare mira allo studio delle relazioni uomo-ambiente, delle influenze reciproche e delle modificazioni avvenu

te nel corso del tempo e che hanno determinato, e determinano tutt’ora, profonde modificazioni nel paesaggio, in modo particolare nelle sue componenti naturali e semi-naturali.

I cambiamenti d’uso del suolo e dei rapporti funzionali tra uomo ed ambiente hanno modificato assetti ed equilibri di lungo corso, alterando in maniera più o meno diretta la capacità del territorio e degli ecosistemi di fornire beni e servizi di supporto al benessere umano ed in particolare delle comunità locali.

   Scheda di sintesi attività in corso

LIFE AForClimate.

L’Università degli Studi del Molise vanta diverse competenze nel settore forestale e ambientale, in particolare nei campi dell’inventariazione forestale, della pianificazione e della tecnologia del legno, attraverso l’attività del Dipartimento di Bioscienze e Territorio (DIBt). Il Centro di ricerca per le Aree Interne e gli Appennini (ArIA), con sede a Campobasso, mira allo sviluppo e alla conservazione delle Aree Interne con particolare riferimento ai paesaggi rurali e forestali ed alle problematiche territoriali, incluse quelle storiche, istituzionali, giuridico-economiche e di pianificazione territoriale, attraverso la messa a punto di modelli operativi integrati e finalizzati alle peculiarità dei contesti regionali italiani. ArIA rappresenta un polo di studio, ricerca e innovazione, che grazie ad una lettura scientifica, innovativa e multidisciplinare dei fenomeni, fornisce supporto alla società civile e agli organi politici e tecnici delle amministrazioni contribuendo alla definizione degli strumenti di governance e policy territoriale.

Back HomeClimate-Smart Forestry in Mountain Regions

Climate-Smart Agriculture (CSA) integrates the three-dimensions of sustainable development (economic, social and environmental), and aims at sustainably increasing agricultural productivity and incomes, adapting and building resilience to climate change (CC), and reducing greenhouse gas emissions. CLIMO wants to translate the CSA concept for a Climate-Smart Forestry (CSF). Three main pillars will be considered: improve livelihood of mountain inhabitants by sustainably increasing forest ecosystem services (ES); enhance the adaptation and resilience to CC of mountain forests; optimise the CC mitigation potential of mountain forests, focusing on the most efficient and cost-effective mitigation options and capitalising on adaptation-mitigation synergies. The main objective is to define CSF in the European context, which will require the identification of key silvicultural characteristics and the harmonisation of CSF in mountain areas to create a common knowledge at European level. The “smartness” of the European forests will be defined according to the sustainability of forest management and mitigation potential. The ““smartness”” will be defined on the basis of measurable criteria and a checklist of parameters of “smartness” for mountain forests will be proposed. Experimental forest sites with available data to quantify the “smartness” of mountain forests will be identified to build a European Smart Forest Network (ESFONET). A feasibility study for the development of a cyber-technology able to quickly transfer data from monitoring sites to stakeholders will be developed. Innovative schemes of payment for ES (PES) will be developed to shift the objective of mountain forest management from the production of timber to the production of ES.

ICONSProgetto IUCLAND

Il progetto IUCLAND (www.iucland.eu) propone l’obiettivo di internazionalizzare azioni cooperative e buone pratiche tra Università e attori coinvolti nelle dinamiche di protezione del territorio, con particolare attenzione al tema della difesa del suolo e della tutela del paesaggio. Il progetto prevede la realizzazione  in tre anni di sei summer school, 11 seminari e workshop di alta formazione web based.   Oltre alle lezioni i workshop potranno offrire una serie di dibattiti dimostrativi che mirano a completare le sessioni tecniche fornendo ai partecipanti una panoramica più ampia delle tendenze emergenti.

 

Progetto Prope castello Planisi

Dal 2013 l’insegnamento di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università del Molise, nell’ambito del Progetto Prope castello Planisi ideato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Sant’Elia a Pianisi, ha avviato delle indagini archeologiche sul colle di Pianisi, dove sono riemersi i resti del castello documentato dagli inizi dell’XI secolo. Lo scavo è concepito come un ‘cantiere didattico’ destinato alla formazione degli studenti e dei dottorandi dell’Università del Molise alla professione di archeologo.

Per recuperare i luoghi culturali ‘dimenticati’ il Governo, a maggio 2016, mette a disposizione 150 milioni di euro. Il 29 dicembre 2017 è stato reso noto l’elenco degli interventi selezionati dalla Commissione del progetto “Bellezza@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati” varato lo scorso anno dal Governo Italiano.

Tra i 273 interventi approvati rientra il progetto “Prope castello Planisi“, frutto della collaborazione fra il Comune di Sant’Elia a Pianisi (Campobasso) e l’Università degli Studi del Molise, sviluppatasi in rapporto alle indagini archeologiche, dirette dal prof. Carlo Ebanista, che hanno portato alla scoperta dei resti del castello su un’altura ubicata in un’area naturalistica incontaminata.

Il progetto, sviluppato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione e dal Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti di UniMol, è volto al recupero del borgo riscoperto grazie agli scavi, alla creazione di un museo e alla istituzione del “Parco di Pianisi” che farà interagire le testimonianze archeologiche con le risorse di un territorio a consolidata produzione agro-alimentare, come emerge dalle ricerche coordinate dal prof. Giampaolo Colavita.