Il Matese della natura, il Matese rurale, il Matese dei paesi
Quattordici comuni e poco più di 20 mila abitanti: è l’area interna del Matese, che prende il nome dell’omonimo massiccio al confine tra Molise e Campania, che riunisce enti che fanno parte delle province di Campobasso ed Isernia. La superficie complessiva è di 419 chilometri quadrati, con una densità media di poco superiore ai 49 abitanti per chilometro quadrato, di gran lunga inferiore rispetto al già basso valore regionale di 70 abitanti/kmq.
Anche se il processo di spopolamento accomuna il Matese alle altre “aree interne” del Paese, qua si registra una significativa presenza di popolazione con età inferiore ai 35 anni, pari al 36,4% del totale. E i giovani rappresentano uno punto di forza dell’area, insieme alla natura: il 48% del territorio è infatti attualmente oggetto di misure di conservazione, e sul territorio institono 8 Siti di Interesse Comunitario (in buona parte sovrapposti a Zone di Protezione Speciale). A breve, inoltre, dovrebbe avvenire la creazione del Parco Nazionale del Matese.
Questa caratteristiche, unite alla presenza di attrattori culturali come il Tratturo Pescasseroli-Candela o il sito archeologico di Altilia, fanno sì che sia possibile fare del Matese una meta turistica improntata al turismo lento, basato sulla condivisione con la realtà locale e con tutte le sue espressioni. Ciò può essere attuato grazie al potenziamento dell’offerta di mobilità alternativa (ciclovia e sentieri), capace di esaltare la naturalità e a migliorare l’accessibilità dei luoghi, con la possibilità di vivere e apprezzare paesaggi e contesti di grande valore. La Strategia garantirà un miglioramento della fruibilità di ciò che già esiste (sentieri del CAI e tratto del Tratturo, su cui già si inserisce il progetto del Cammino Castelpetroso-Cercemaggiore) tramite una mappatura e riqualificazione, garantendone l’accesso grazie alla realizzazione di stazioni intermodali e di una pista ciclabile che metta in connessione il Comune di Bojano con il sito archeologico di Altilia.
Per favorire questa spinta, sarà trasformato anche il sistema educativo dell’area: esso è molto articolato, ma evidenzia carenze soprattutto per quanto riguarda percorsi che favoriscano la conoscenza del territorio e il senso di appartenenza allo stesso. L’analisi sul campo ha fatto emergere uno scollamento tra l’ambiente “naturale” e la sua conoscenza, riscontrabile sia nei giovani che negli adulti. Ne consegue una scarsa capacità di generare coscienza di luogo, cioè una insufficiente consapevolezza del patrimonio territoriale.
L’immagine centrale della vision della Strategia è quella di un Matese territorio creativo, capace di generare nuove imprese e nuovi lavori grazie ad un aumento della consapevolezza sulle risorse endogene da parte delle comunità locali. Tali risorse e potenzialità sono da valorizzare, attraverso la loro conoscenza e riscoperta puntuale. La Strategia persegue l’obiettivo di un Matese dove i residenti tornino a lavorare secondo “antichi indotti” legati alle vocazioni agro-silvo-pastorali. Si intende avviare una sperimentazione per la creazione della Banca della Terra del Matese, che rappresenterà il contenitore ideale in cui far incontrare la necessità di ampliare la base produttiva (domanda), con la disponibilità di terreni non più utilizzati (offerta).
Per rispondere invece alle problematiche di accesso ai servizi sanitari, sarà sperimentata la figura dell’infermiere di comunità e delle Ostetriche di Comunità (OC) che, facendo capo alla Casa della Salute di Bojano, opereranno per erogare diversi servizi a favore delle donne assistite con l’obiettivo di mantenere e migliorare nel tempo la qualità di vita, l’equilibrio e lo stato di salute delle gestanti e dei bambini.
Il valore complessivo degli investimenti previsti nell’ambito della Strategia d’area approvata è pari a 6,78 milioni di euro.