Antropologia culturale: tradizioni e patrimonio immateriale come identità territoriale


“Antropologia culturale: tradizioni e patrimonio immateriale come identità territoriale”

10 agosto 2019 ore 17.30 – Santuario Madonna di Fatima – Bagnoli del Trigno

 

Un incontro per parlare di ‘Antropologia culturale: tradizioni e patrimonio immateriale come identità territoriale’ si è tenuto a Bagnoli del Trigno nell’ambito del ciclo di eventi ‘Fare Cultura nelle aree interne’. L’iniziativa è stata organizzata dalla rivista Glocale in collaborazione con il centro di ricerca dell’Unimol ArIA (Aree Interne e Appennini).
Ospite dell’incontro Alessandro Testa, molisano e docente presso l’Università di Praga, che ha tenuto una lezione sul tema del patrimonio culturale e delle tradizioni legate al territorio in una terra, come Bagnoli del Trigno, ricca di un patrimonio tangibile, come le chiese e il castello e tradizioni immateriali come le feste e in particolare come quella che si svolge da 25 anni, ‘Frammenti d’Antico’, “che rappresenta – ha spiegato il docente – una congiunzione tra intrattenimento e rivisitazione storica di una festa che si basa su una leggenda della tradizione locale”.
Iniziative e incontri che in qualche modo vogliono essere da stimolo anche per le amministrazioni e che vogliono “promuovere il territorio in modo più ragionato e anche a volte critico e più analitico e cercare di individuare quelle che sono le debolezze o i punti di forza che possono costituire anche possibili fattori di sviluppo e di crescita o almeno di rallentamento di un declino delle aree interne non solo del Molise ma d’Italia e di Europa”.
Molto spesso il problema in queste aree rimane la disattenzione delle istruzioni e in merito alle amministrazioni, soprattutto a livello regionale, Alessandro Testa ha espresso una critica. “Penso che negli ultimi mesi – ha commentato – le istituzioni regionali sono state un disastro assoluto causando il tracollo di una regione che aveva già problemi strutturali e invece di essere stati risolti sono stati accentuati dall’incompetenza dei nostri amministratori”.
Gino Massullo direttore di Glocale ha spiegato che fare cultura nelle aree interne significa tentare, attraverso una rilettura e una diffusione della cultura delle tradizioni della storia regionale, di costruire una nuova identità del cittadino di questo territorio. 
Si parla di un nuovo modello di sviluppo che possa ripopolare queste aree caratterizzate sempre di più dal fattore dello spopolamento e secondo Massullo è necesario partire da un cambio culturale, “C’è bisogno di una nuova percezione di sè, dei cittadini che devono uscire dal vecchio stile della rassegnazione e dell’assistenzialismo, rimboccarsi le maniche avere ben chiaro cosa fare e capire chi si è”. In sostanza riconoscere la propria identità, rileggendo la propria storia e portandola in mezzo alla gente, riconnettere conoscenza, senso comune. Ritornare a parlare e a fare cultura come quando lo si faceva all’interno delle sedi di partito o anche nelle parrocchie e nei circoli culturali, una cultura che non da’ risposte ma suscita domande, le stesse che possono poi incentivare la curiosità e la crescita.
di Miriam Iacovantuono

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